martedì 6 dicembre 2016

Troppo tardi ormai

Troppo tardi ormai, il nulla del buio più tetro giunge inarrestabile e spazza via ogni residuo di speranza ed io chiuso in una stanza piango i miei lamenti e gioco con i soliti tormenti.


Tardi è tardi ormai, il buio s'avvicina e ogni luce s'inchina, spegnendosi in atto di sottomissione alla tenebra maestà.

Freddo, tanto freddo, sapore acre metallico aleggia nella mia anima, profumando la mia pelle con spruzzi di pioggia nera e ungendomi con nubi terribili: cosi la vita mia si spegne in un nulla senza orizzonti.
Chi potrà trovarmi? Chi, avrà il coraggio di sfidare questa oscura maestà che ha chiuso ogni porta del cuore con sigilli arcani, la cui segreta forgiatura risiede in tempi ormai troppo lontani e dimenticati pure dai saggi.

Tardi, troppo tardi ormai per me:
Cantante lamenti, fate udire forte il vostro cordoglio, voi che avete sperato, mentre a chi mi ha ucciso l'anima si dia pure la cetra per cantare le loro gesta, quelle che hanno portato la loro gloria a seppellire la mia unica dimora.
Oppure gioite pure, ignorandomi con i vostri sorrisi, evitatemi voi che siete liberi, perchè prigione di me stesso sarò.

Tardi, troppo tardi ormai è per me che non sono più il tuo Re:
Scappa via, fuggi lontano in guisa che non si possano rintracciare le tue orme in modo che nessuna traccia si abbia di te, ed abbraccia ciò che la vita t'ha serbato, tu che Regina mi fosti con amore e delizie che mai umano essere ebbe.
Tardi, è troppo tardi il risveglio della morte troppo tardi mi destò per vederti sparire lentamente dalla mia mente, dal mio cuore, perchè è cosi che muore un sogno.

L'ora è tarda, nessun rimpianto vi colga o voi che mi amaste, nessun rimorso vi avvilisca o voi che speraste in me, ma lasciate che come pula al vento io faccia ritorno nell'immensità del nulla e memoria mai di me s'abbia.

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