domenica 23 aprile 2017

Vivo sopravvivo ad una vita che non c'è più

Vivo, sopravvivo ad una vita che non c'è più, passata come pula al vento della disperazione per quel sogno che ormai vive solo nei ricordi di ciò che non esiste.


Bevo e mangio da bicchieri e piatti vuoti, mi sazio di scarti e briciole prive di nutrimento che solitudine e disperazione mi servono con cura e fedeltà pari solo a quella dell'ordine dei cavalieri templari.

Compio il mio giuramento con fatica immane camminando sulle ginocchia su prati in cui crescono pietre aguzze che lacerano la mia carne in attesa che giunga a me qualcuno che porti sollievo che porti speranza ad una lenta morte che avanza.
Attendo ad una fermata ormai in disuso con al fianco solitudine e disperazione a coprirmi le ossa vestite solo di nuda e secca pelle.

Ricordi ormai sbiaditi, immagini che hanno perso colori ed i visi appaiono come fantasmi che aleggiano nella mia disperata anima seminando solo sgomento e disperazione per essere stato sordo e muto quando lei giunse a me.

Ed intanto canto il mio dolore con la tristezza che mi stringe e soffoca il respiro mentre vedo allontanarsi sempre più il mio orizzonte: 
"Pietra dopo pietra, lacrima dopo lacrima, sangue che scorre, ossa che si spezzano, correrò il mio arringo e da te arriverò! 
Pietra dopo pietra, lacrima dopo lacrima, sangue che scorre, ossa che si spezzano correrò il mio arringo e alla fine sarà bello ritrovarti e nessuno mai ci separerà!"

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